Sicilia, morto Giovanni Guarascio. Libera: “Chiediamo legge che sancisca intoccabilità della prima casa”

Vittoria, Piazza del Popolo

Non c’è la fatta. Le gravissime ustioni di primo  e secondo grado in tutto il corpo hanno portato alla morte di Giovanni Guarascio di Vittoria, in provincia di Ragusa. 64 anni, muratore, Guarascio si era dato fuoco una settimana fa nella sua casa  con della benzina davanti all’ufficiale giudiziario giunto per eseguire l’ordine di sfratto. “Le fiamme in poco tempo hanno avvolto anche l’agente Antonino Terranova, il più veloce a lanciarsi verso l’uomo dentro il garage che era già una torcia umana – racconta il Corriere di Ragusa. Poi il poliziotto è uscito fuori avvolto dalla fiamme. Grazie alla prontezza e al coraggio del commerciante Armando Barone si è salvato. Il commerciante ha preso l´estintore ed ha spento prima le fiamme del poliziotto e dopo quelle del muratore”.

Oggi il vicepresidente di Libera e presidente della Fondazione nazionale antiusura Interesse Uomo,  Don Marcello Cozzi, in una nota ha ribadito la necessità di tutelare la prima casa fra i diritti primari. “Vogliamo ricordare Giovanni Guarascio, muratore di Vittorio. Lui le case le costruiva con fatica, sudore e passione. Ma sapeva anche dell’altra fatica: quella di chi tira la cinghia per farsi una casa, i soldi che non bastano mai, soprattutto in tempi di crisi, e a mala pena ce la fai a pagare il mutuo alla fine del mese – si legge nella nota. Perché la casa quando è il sacrificio di una vita rappresenta se stessi, la propria storia, i propri affetti, e le sue mura è come se fossero la propria carne. Ecco perché si è dato fuoco Giovanni Guarascio, muratore di Vittoria: per dire che non c’è Stato o Banca al mondo che possono strapparti quella carne e mettere all’asta la tua dignità. La sua morte sia uno schiaffo sulla faccia di quei Poteri politici ed economici che mai come in questo momento di crisi stanno schiacciando la dignità delle persone e annullando i loro diritti primari. Facciamo appello ai Parlamentari perché inseriscano nell’agenda delle loro priorità la promulgazione di una legge che sancisca l’intoccabilità della prima casa. Perché almeno una porta resti chiusa dinanzi a questa economia cannibale che sta divorando l’esistenza di tanta povera gente.”