Ogni giorno le mafie delle quattro regioni del sud arruolano giovani in una guerra senza fine: Cosa nostra, camorra, ‘ndrangheta e Sacra Corona Unita puntano sul ricambio generazionale, pistola in mano e iPad. Cos’è la mentalità mafiosa ? Cosa sta cambiando all’interno delle organizzazioni criminali? Quanti ragazzi ogni giorno si oppongono alla violenza mafiosa e quanti decidono di imbracciare le armi? I capi storici sono quasi tutti in carcere.
A speciale tg1 il racconto serrato dei protagonisti, dai quartieri di Napoli a San Luca in Aspromonte, dalla Puglia a Castelvetrano, dove il superlatitante Matteo Messina Denaro è considerato da molti ragazzi un eroe con migliaia di fan su facebook. Da Castelvetrano, la società civile antimafia, e un documento esclusivo sul latitante Messina Denaro, ricercato anche dall’Fbi, oltre che dalle polizie italiane, parla per la prima volta la cugina di primo grado del superlatitante e dice: “Basta mafia, diamo ai nostri giovani un vero futuro”. Mafie sempre più globalizzate disposte a offrire servizi illegali.
E sempre più spesso sono i giovanissimi a cercare le organizzazioni criminali investendo sull’eroe del male, bello, furbo, violento, ricco e suggestivo da somigliare sempre più ai narcotrafficanti sudamericani. In Lombardia i figli dei boss studiano perlopiù Farmacia. A Forcella vittime e carnefici sono tutti ragazzi: oltre 400 anni di carcere sono stati inflitti ai giovanissimi della paranza dei bimbi. A Speciale Tg1, don Luigi Merola, fondatore de “A voce de creature”: “Diamo un futuro, un lavoro ai giovani dei quartieri”, dice. Le interviste al Procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Colangelo, ai procuratori di Catanzaro Nicola Gratteri e di Lecce, Cataldo Motta. Parla anche il Presidente del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Bella, e spiega come lo stato stia intervenendo – con la collaborazione di associazioni come Libera e Addiopizzo – a salvare dalle famiglie mafiose conclamate i minori che rischiano di diventare futuri boss.
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