In occasione del 26 giugno, giornata internazionale per la lotta contro la droga, è stata resa pubblica la Relazione al Parlamento 2025 con i dati relativi al 2024. Tra i giovani il consumo di droghe è in lieve calo, ma aumentano i decessi da cocaina: 80 in un anno – per la prima volta uguali a quelli causati dall’eroina. Sono da attribuire alla cocaina il 30% dei ricoveri ospedalieri droga-correlati e il 23% degli accessi ai servizi pubblici per le tossicodipendenze, ai quali va aggiunto un ulteriore 3,3% dovuto al consumo del crack la cui purezza – e quindi pericolosità – è in costante aumento.
Secondo il Sistema Nazionale di Allerta Rapida per le Droghe (NEWS-D), in un anno le nuove sostanze psicoattive intercettate in Italia sono state 79. Tra queste: cannabinoidi sintetici, catinoni, fenetilamine, oppioidi nitazenici e ketamina. Sarebbero 510.000 i giovani tra i 15 e i 19 che hanno fatto uso di psicofarmaci almeno una volta nella loro vita e quasi sempre senza alcuna prescrizione medica. 1,5 milioni invece gli studenti che avrebbero dichiarato di aver giocato d’azzardo almeno una volta.
Nel 2024 sono state 134.443 le persone seguite dai servizi pubblici e 23.977 quelle accolte nelle comunità terapeutiche. Servizi che faticano rispondere ad uno scenario molto diverso da quello in cui sono stati istituiti, in un’epoca segnata dall’eroina. Ad esempio, molte comunità prevedono permanenze lunghe con il taglio completo di ogni rapporto con la vita quotidiana, e faticano a relazionarsi con gli assuntori di cocaina e delle nuove sostanze psicoattive. Persone che spesso ne fanno un uso limitato al weekend, mantenendo durante la settimana le proprie occupazioni. Vi sono vari progetti rivolti a questo target, ma manca un disegno organizzato omogeneamente sul territorio nazionale.
Nel frattempo, il governo italiano è uscito dal gruppo Pompidou del Consiglio d’Europa. Non è una buona notizia visto che questo ha un approccio ben distante dalla logica repressiva verso i consumatori, approccio questo che, non a caso, sarà al centro della VII conferenza nazionale sulle droghe che si svolgerà a Roma il 7 e 8 novembre prossimi.
Un ampio cartello di associazioni organizzerà, negli stessi giorni, una conferenza alternativa con al centro le strategie di Riduzione del Danno e le alternative al carcere. Ce lo ha spiegato Riccardo De Facci del Coordinamento Nazionale delle Comunità d’Accoglienza (CNCA) a 37e2 venerdì scorso, il 27 giugno (si può riascoltare dal minuto 6,12).
Infatti, secondo i dati pubblicati nel libro bianco “Non mollare” il 38,8% di chi entra in carcere è dichiarato tossicodipendente: una percentuale mai raggiunta da quando, nel 2006, è entrata in vigore la legge Fini-Giovanardi. Inoltre, il 97,7% dei minori che entrano in un percorso sanzionatorio è segnalato per cannabis.
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