UE: il rapporto sullo Stato di Diritto conferma l’allarme sulla libertà di informazione in Italia

No slapping

Il documento approvato all’unanimità dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. 

Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, nella seduta del 9 luglio 2025, presa visione del Rapporto sullo stato di diritto della Commissione Europea, diffuso in data 8 luglio 2025, conferma quanto da tempo più volte segnalato circa il permanere di ostacoli e limitazioni al pieno esercizio della libertà di informazione in Italia.

In particolare, le principali criticità riguardano:

1) Il Rapporto segnala che nonostante l’esistenza di norme e iniziative per la tutela della loro attività, i giornalisti in Italia continuano a correre rischi nell’esercizio della loro professione;

2) il mancato aggiornamento delle norme che contrastano i conflitti d’interesse e le concentrazioni editoriali;

3) il manifestarsi di azioni di controllo e spionaggio ai danni di giornalisti senza che venga presa un’adeguata iniziativa da parte dell’autorità politica, per chiarire chi e perché ha utilizzato uno spyware che dovrebbe essere riservato ad azioni di sicurezza e per garantire il segreto professionale di chi fa informazione e delle sue fonti, oltre che la privacy individuale;

4) l’inerzia del Parlamento di fronte al dilagare delle Slapp (querele temerarie) e delle richieste intimidatorie di risarcimenti spropositati e strumentali per danni d’immagine, promosse in violazione dell’articolo 10 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo che la Corte di Strasburgo sistematicamente condanna;

5) il mancato adeguamento della legislazione nazionale sull’emittenza, che dovrebbe garantire che il servizio pubblico radiotelevisivo (RAI) non sia amministrato con una logica di maggioranza di governo e disponga delle risorse sufficienti per garantire una informazione indipendente e pluralistica assicurando anche il sostegno legale a giornalisti e programmisti, presi di mira da azioni giudiziarie; tutto ciò a pochi giorni dall’entrata in vigore dell’EMFA (European media freedom act).

Infine il CNOG ribadisce che la Direttiva Europea sulla presunzione di innocenza, è stata applicata in Italia con una interpretazione distorta: in suo nome, infatti, sono stati varati provvedimenti restrittivi del diritto di cronaca, come il divieto di pubblicare anche solo stralci delle ordinanze di custodia cautelare. Norme che nulla hanno a che fare con la tutela dell’indagato ma che colpiscono il diritto dei cittadini ad essere informati.

Ordine dei Giornalisti