Umbria, il presidente del Consiglio regionale propone chiusura Commissioni d’inchiesta su mafie e droga

L’attuale presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Eros Brega,  sarebbe intenzionato a proporre la soppressione di due commissioni speciali, istituite in seno al Consiglio: si tratta di quelle sul fenomeno della droga e di quella sulle infiltrazioni mafiose. Su questa proposta fa sentire la propria voce, non per difendere “poltrone” ma per non fare passi indietro rispetto alla lotta a mafie e corruzione nella regione, Libera Umbria. «Esprimiamo il nostro stupore e il nostro sconcerto di fronte a notizie di stampa che potrebbero sembrare stravaganti, se non fossero molto preoccupanti – scrivono in una nota da Libera Umbria. A quanto si legge sul “Corriere dell’Umbria” il presidente del Consiglio regionale Brega avrebbe proposto, non sappiamo in quale sede, l’abolizione della Commissione speciale del Consiglio Regionale sulle infiltrazioni delle grandi organizzazioni criminali nella nostra Regione. L’idea nascerebbe dall’intenzione di eliminare una “postazione”».  
L’antefatto. Nel febbraio scorso la Regione Umbria è attraversata da una inchiesta che coinvolge il vicepresidente del Consiglio regionale: l’arresto di Orfeo Goracci (Prc)  per una storia di «associazione per delinquere» e  «violenza sessuale aggravata» ma anche «assunzioni facili» nel periodo in cui è stato – per due mandati, nel 2001 e nel 2006 – sindaco di Gubbio.  In manette finirono anche altre otto persone che lavoravano con Goracci. Il 3 maggio scorso la notizia che revoca, dopo la custodia cautelare in un primo tempo imposta anche l’obbligo di dimora nel comune di residenza per Goracci e così anche per altri  indagati dell’inchiesta “Trust” portata avanti dai pm Antonella Duchini  e Mario Formisano. Appresa la notizia l’ex vicepresidente del Consiglio regionale, Goracci, si è recato a Palazzo Cesaroni, sede della Regione Umbria e ha salutato i colleghi e ufficializzato la sua uscita dal partito di Rifondazione comunista (dal quale era sospeso, in precedenza). E’ durante un incontro dell’ufficio di presidenza sul ripristino delle Commissioni del Consiglio regionale umbro, la cui attività era stata “congelata” durante questi fatti che coinvolsero Goracci, e che dovrebbe ripartire dopo l’8 maggio, che Eros Brega, così racconta il “Corriere dell’Umbria” mette sul tavolo la proposta di abolizione delle due Commissioni d’inchiesta speciali su droga e mafia in Umbria.  La motivazione sembra essere che “la loro istituzione era a tempo” (ma per la Commissione regionale d’inchiesta sulle mafie non sono scaduti i tempi, poiché si è insediata nel novembre del 2010 ed è stata nominata per tre anni). In molti si astengono, ma non l’Udc che con la sua rappresentante in Consiglio, Sandra Monacelli, appoggia la proposta e precisa: «Prendo atto con soddisfazione del passo indietro della maggioranza che consentirà di ripristinare la normalità nell’attività del consiglio regionale e delle commissioni» e poi aggiunge il suo “si” all’abolizioni di quelle ritenute inutili, poiché le loro funzioni posso essere svolte già dalle rispettive commissioni consiliari permanenti. 
Non ci interessano le difese di “poltrone” ma Commissione antimafia non è “inutile” . Il coordinamento locale della rete di associazioni di Libera scrive dunque nella nota diffusa ieri: «La Commissione è stata ricostituita nell’attuale legislatura regionale anche per sollecitazione di Libera e di un vasto mondo associativo e non ci pare da che sia da inserire in un elenco di Enti inutili  vista l’attività di monitoraggio e la discreta produzione di iniziative (legislative e non solo) nel difficile terreno della lotta alle mafie e della affermazione in ogni pubblica amministrazione e nella cultura dell’Umbria del principio di legalità». «Questa positiva attività è stata semmai interrotta dai pasticci della politica e dall’impantanarsi del Consiglio regionale in interminabili discussioni su poltrone e organigrammi – sottolineano . Non abbiamo alcun interesse alle “postazioni” e alle persone che le occupano, ci preme solo la continuità di un’attenzione e di un impegno che verrebbe meno se la Commissione venisse eliminata prima della scadenza del suo mandato».
Mafie avanzano, no a passi indietro antimafia. «Tanto più la proposta ci pare improvvida e inopportuna, in un momento in cui la perdurante crisi economica inevitabilmente rende le mafie – grazie alle loro ricchezze –  conclude la nota di Libera Umbria – più potenti e insinuanti. Sarebbe come abbassare la guardia. Un segnale pessimo. Libera pensa piuttosto che con più impegno e con strumenti specifici da parte di tutte le amministrazioni democratiche dell’Umbria andrebbe combattuta la piaga della corruzione politica e amministrativa, della cui diffusione c’è più di un segnale e che assai spesso crea l’humus più favorevole alle infiltrazioni mafiose».