45 anni da Ustica.
Molto materiale non è ancora uscito dagli archivi per essere messo a disposizione degli studiosi e dei cittadini “San Lorenzo io lo so” da questo incipit pascoliano, che in qualche modo ci rimanda a Pasolini, partiamo ogni anno a Bologna, attorno al Museo per la Memoria di Ustica, per una serata di poesia che ci conduce ad esplorare la memoria dei viaggi, di percorsi, di speranze, avendo sempre nel cuore il volo incompiuto del DC9 Itavia.
Quest’anno ci affidiamo alla sensibilità artistica di Edoardo Purgatori, come a richiamare anche le descrizioni, le immagini che ci ha consegnato Andrea Purgatori sulla carta stampata e nelle immagini cinematografiche.
Si chiudono con questa serata le iniziative per il 45º anniversario della strage di Ustica: abbiamo cercato di ripetere forte il bisogno di verità completa sulla strage e sugli autori materiali.
Abbiamo denunciato la richiesta di archiviazione della Procura della Repubblica di Roma, una richiesta che concludeva, senza apparente successo, le indagini iniziate dalle dichiarazioni del presidente Cossiga che incolpavano i francesi per la strage di Ustica. Una richiesta di archiviazione che ha però mostrato che i giudici hanno individuato nuovi elementi per confermare le conclusioni a cui era già arrivata, tanti anni or sono, la Sentenza ordinanza del giudice Priore: il DC9 è stato abbattuto all’interno di un episodio di guerra aerea.
Le nuove indagini hanno accertato infatti, la presenza di una portaerei francese, la Foch, nel mare di Napoli, sbugiardando quindi ogni affermazione ufficiale che voleva le navi francesi non operative, in rada nei porti del sud della Francia. Nuove indagini e nuove testimonianze hanno portano a individuare anche, a conferma dello scenario di guerra, un’operazione nei cieli, interessante la base aerea di Grazzanise nel rilevarlo, di aerei francesi e americani ben seguiti e orientati dai radar anche dei comandi Nato di Bruxelles.
Davanti a queste nuove acquisizioni i giudici però denunciano di non poter procedere verso la completa verità, di non poter scrivere l’ultimo pezzo di una storia terribile, per l’assoluta mancanza di collaborazione internazionale: Stati amici e alleati rispondono con menzogne o insufficientemente alle rogatorie della nostra magistratura.
Contro questa resa/sconfitta, contro l’offesa della non collaborazione abbiamo cercato in questo anniversario di alzare la voce, chiedendo soprattutto alla Presidente del Consiglio un impegno per la verità, a difesa della memoria delle povere vittime, ma soprattutto a difesa delle dignità nazionale, la dignità di un paese colpito da un atto di guerra non dichiarata che ha violato confini e diritti.
Ma se con la serata del 10 agosto, con le emozioni che trasmetterà la poesia e la sensibilità dell’attore Edoardo Purgatori, finiscono le iniziative per l’anniversario, subito dopo deve ricominciare l’impegno per la verità. E l’Associazione riprenderà la sua attività innanzitutto con il coinvolgimento degli studenti, delle giovani generazioni, di chi non era ancora nato in quei terribili anni 80.
Intanto si deve denunciare che il Ministro dell’Istruzione, Valditara, dopo avere in questi anni, nei fatti, non applicato il Protocollo di intesa con le Associazioni delle Vittime del terrorismo per le attività nelle scuole, ora non ha intrapreso nessuna azione per il necessario rinnovo.
Il protocollo era proprio strumento per portare anche nelle scuole il racconto di tante vicende tragiche della storia del nostro paese, per ricordare la storia e dare ai giovani un messaggio d’impegno sociale nel rispetto dei valori della democrazia costituzionale. Uno strumento innanzitutto di educazione e formazione. L’Associazione ha in programma per il mese di ottobre un convegno storico sulle vicende legate a Ustica, un convegno che dopo le riflessioni sui panorami internazionali e nazionali degli anni ottanta, ritornerà a parlare in particolare della tragedia e di come è stata vissuta nei primi mesi da governo e Parlamento, dalla magistratura, dalle forze politiche e dalla società civile. C’è davvero bisogno di storia contro le falsificazioni e i tentativi di riscrittura!
Ed ancora: c’è molto da operare per la effettiva attuazione della direttiva Renzi-Draghi, che deve permettere la pubblicazione e l’accesso di tutta la documentazione delle amministrazioni dello Stato riguardanti le stragi e il terrorismo di tale matrice. E proprio il Comitato consultivo per l’attuazione delle direttive, nel documento conclusivo dei lavori del 2024, sottolinea da una parte la mole della documentazione messa a disposizione, ma continua dall’altra, a segnalare molte ombre: molto materiale non è ancora uscito dagli archivi per essere messo a disposizione degli studiosi e dei cittadini. Ci sono intoppi per la consultazione, negli Archivi dello Stato della documentazione che viene dai processi, sono negate informative sulle attività, le schede personali, di militari, anche condannati.
Può essere il dato più clamoroso per l’opinione pubblica: viene denunciata la scomparsa degli archivi del Ministero dei Trasporti, intendiamo l’attività dei ministri e dei loro gabinetti, per tutti gli anni delle stragi. E pensiamo a quante stragi hanno interessato i trasporti, treni, stazioni, aerei! E oggi dobbiamo aggiungere che è proprio l’ultima sentenza ordinanza della Procura di Roma, in questo suo denunciare la mancanza di documentazione, che muove rilievi negativi anche sugli esiti della Direttiva, mettendo sotto accusa, ad esempio, la mancanza di materiale archivistico rispetto all’attività di un capo dei Servizi, nel caso specifico l’ammiraglio Martini, che tante volte ai giudici nel corso della inchiesta ha confermato l’attenzione dei Servizi sulla strage di Ustica.
E poi ci sono i rilievi che ha sempre mosso in questi anni l’Associazione dei parenti di Ustica: manca molta documentazione coeva ai fatti e ad esempio manca ogni documentazione della Marina Militare dagli anni che vanno al 1980 al 1986. Con il 10 agosto l’arte chiude il suo discorso di memoria e verità ma deve riprendere lo sforzo della politica: voglio chiedere, ancora una volta, alle forze politiche, alla società civile di pretendere con più determinazione un impegno del governo, della Presidente del Consiglio per la verità, per il rispetto della dignità nazionale per poter scrivere, contro ogni tentazione di revisionismo, una pagina definitiva della storia del nostro Paese.
* Presidente Associazione Parenti Vittime Strage di Ustica
Fonte: il manifesto



