“Quest’anno, il 19 luglio, non abbiamo permesso ai soliti avvoltoi
istituzionali di venire a mettere corone e a scoprire lapidi”.
Lo ha dichiarato Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo
Borsellino, nell’ambito della conferenza organizzata a Camerano, in
provincia di Ancona, dall’associazione di volontariato “Finestre
Rosse”. Moderatore dell’incontro, attualmente in corso, è il
vicedirettore di AntimafiaDuemila, Lorenzo Baldo. “Quest’anno – ha ribadito Borsellino – non gli
abbiamo permesso di tornare sul luogo del delitto dove ogni anno
vengono ad assicurasi che Paolo sia veramente morto e che non possa più
dare fastidio”. “L’anno scorso – ha proseguito – ho visto personaggi
come Schifani venire a porre corone sul luogo della strage, ma
quest’anno ho deciso di anticiparli annunciando un presidio civile
nella stessa via D’Amelio e questo è bastato per impaurire questa gente
che non si è proprio presentata”. “Le tante persone venute da tutta
Italia – ha concluso Salvatore Borsellino – avevano tutte un’agenda
rossa in mano ed è bastata quella a fare paura. Perché su quella agenda
si basano i ricatti incrociati sui quali si reggono i centri di potere
del nostro Paese”.
Venire in via D’Amelio.
Borsellino: “Abbiamo impedito ai politici di venire in via D’Amelio”
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